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"Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale" (Romani 12:1). Il libro si snoda intorno a questo versetto e, in particolare, al termine "sacrificio"; parola di certo familiare ma che risuona come una grande sfida per il credente. In una società "confortevole" e disimpegnata, lo Spirito Santo ci intima di offrire noi stessi, senza riserve, al Signore. Attraverso le pagine di questo breve libro risuona forte il richiamo di Dio a dare noi stessi in sacrificio vivente, santo e accettevole a Lui. Ma che vuol dire? Simon Guillebaud cita diversi esempi e racconta esperienze di chi ci ha preceduto nella fede dimostrando, in pratica, il significato di "sacrifico vivente". Sei disposto a esserlo anche tu? A te la risposta.